lunedì 27 aprile 2009





Workshop di Giovani artisti di Brera a Magenta


In occasione del 25 e 26 Aprile 2009 a Casa Brocca in Via Mazenta,11 a Magenta(Mi) è stato fatto un Workshop al quale vi hanno partecipato allievi del Corso di “Tecnologie e tipologie dei materiali: SCULTURA in METALLO” dell'Accademia di Belle Arti di Brera tenuto dal prof. Geremia Renzi.
Per due giorni si è lavorato in diretta per la realizzazione dell’installazione dal titolo “Le Serpent Rouge” degli artisti Geremia Renzi & Lucia Rosano, ideata per l'evento “Rosso Magenta” che si terrà il 3 Maggio, organizzata dal Rotary Club Magenta.
L'opera si è avvalsa della collaborazione di altri due giovani artisti: Marta Regoli e Cristina Anna Aldrighi.
Gli allievi che hanno lavorato in diretta all'opera il 25 ed il 26 Aprile sono: Craioveanu Laurentius Adrian, Fortin Olivia, Veronica Menna, Marachis Aris.
Curatore dell'evento Mario Quadraroli.


Le Serpent Rouge si ispira alla filosofia della coesistenza del bene/male e della collaborazione di diversi esseri che interagendo tra di loro, determinano l’andamento della vita e della storia; il tutto si trasformerà in una grande performance dove la protagonista assoluta sarà la creatività e l'azione del “fare”.
Tutto gira attorno al numero del tre: tre le figure al centro dell'opera, come le Parche, che simboleggiano il destino dell’uomo e che tessono il filo della vita, rappresentato dalla spirale color Magenta, che si snoda in un percorso. Alle due estremità di questo, in un lato, i “Mandala” di Marta Regoli realizzati con indumenti in prevalenza di colore Magenta, tre cerchi che si stendono sulla terra; sono coloro che sono ritornati alla Terra. Nell'altra estremità tre “Lune” di Cristina Anna Aldrighi che raccolgono l’acqua simbolo della vita che continua a scorrere lavando e trasportando via tutto ciò che è stato, ma lasciando comunque nel ricordo, con la loro patina Magenta, la Storia. Il tre, la combinazione di tre elementi, possiede una grande forza energetica. È il simbolo della conciliazione per il suo valore unificante, infatti tanto il due separa quanto il tre riunisce. La sua espressione geometrica è il triangolo, simbolo esemplare del ritorno del multiplo all’unità.


Marta Regoli racconta così i suoi “Mandala”:
“Voglio maneggiare tutti i vestiti del Mondo.
Voglio accarezzare tutte le persone del Mondo.
Attaccata ai vestiti c’è l’essenza di chi li ha indossati e vissuti. E’ nella mancanza del corpo che qualcos’altro si manifesta. L’odore di tempo e vita che si portano dentro è di fatto uno spettro, una fotografia sbiadita. Senza tempo, queste presenze composte in Mandala (letteralmente significa cerchio), sono una celebrazione, una meditazione e una rinascita. La vista diventa tattile e olfattiva.
Tre cerchi perfetti, tre gocce di sangue, vergogna, ira e amore.
Tre passi di un cammino.
Tre tombe rosse di rinascita.”


Cristina Aldrighi racconta le sue “Lune”:
"Lune" non sono solo dei contenitori...Dalle tre conche risuona la femminilità di una donna che ricerca se stessa , partendo dalla propria nascita e dal rapporto con la madre terra, per giungere alla sua completezza e unicità.Per questo motivo sono tre in una conca sola, a compiere l'azione di aprirsi come un fiore che sboccia alla vita......

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